Visualizzazione post con etichetta energia rinnovabile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta energia rinnovabile. Mostra tutti i post
mercoledì 29 agosto 2018
Ethan InForma: cosa chiede la Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica
https://www.youtube.com/watch?v=R-5R_85Km0Q
sabato 21 gennaio 2017
07 indicatori finanziari parte 1
Etichette:
ECIPA,
efficienza,
EGE,
energia rinnovabile,
EPC,
ESCO,
KPI,
LCA,
Luca Vecchiato,
M&V,
Mirko Muraro,
Padova,
UNI 11339,
UNI 11352,
UNI 11428
lunedì 23 settembre 2013
Il GSE contro i sistemi di accumulo
"Con riferimento alle richieste di chiarimenti pervenute al GSE in merito alla possibilità d’installazione di sistemi di accumulo su impianti già ammessi agli incentivi, si precisa quanto segue.
Nelle more della definizione e della completa attuazione del quadro normativo e delle regole applicative del GSE per l’utilizzo dei dispositivi di accumulo, ai fini della corretta erogazione degli incentivi, non è consentita alcuna variazione di configurazione impiantistica che possa modificare i flussi dell’energia prodotta e immessa in rete dal medesimo impianto, come ad esempio la ricarica dei sistemi di accumulo tramite l’energia elettrica prelevata dalla rete.
A tal proposito si rammenta che il GSE, nel caso in cui dovesse accertarne la sussistenza, nell’ambito delle verifiche effettuate ai sensi dell’art. 42 del Decreto Legislativo 28/2011, applicherà le sanzioni previste dal medesimo articolo, ivi inclusa la decadenza dal diritto agli incentivi e il recupero delle somme già erogate."
Etichette:
cogenerazione,
corpo cilindrico,
energia rinnovabile,
ISO 50001,
KPI,
low cost,
patentino,
patto dei sindaci,
pianificazione energetica,
pollina,
UNI 11339,
UNI 11352,
UNI 11428,
Veneto
Ubicazione:
Posizione sconosciuta.
mercoledì 29 maggio 2013
Nuove schede standard dal GSE
Il GSE informa che dal 23 maggio 2013 sono disponibili 4 nuove schede tecniche:
- n. 33E - rifasamento di motori elettrici presso le utenze
- n. 34E - riqualificazione termodinamica del vapore acqueo attraverso la ricompressione meccanica
- n. 35E - installazione di refrigeratori condensati ad aria e ad acqua in ambito industriale
- n. 36E - rinstallazione di gruppi di continuità statici ad alta efficienza (UPS)
A completamento di quanto disposto dal decreto 28 dicembre 2012 continua l’uscita delle nuove schede sui Titoli Efficienza Energetica.
L’elenco completo ed aggiornato delle schede può essere trovato qui:
- I
martedì 8 gennaio 2013
Risorse per gli studi di fattibilità in campo energetico: RETScreen
RETSCreen è un potente software di simulazione energetiche creato dall’Università del Canada. Può essere scaricato gratuitamente all’indirizzo: http://www.retscreen.net/it/download.php.
Al classico RETSCreen 4, ottimo per studi di fattibilità tecnico/finanziaria sia nel campo delle fonti rinnovabili che di quelle tradizione, si è aggiunto ultimamente RETScreen Plus, uno strumento software di gestione delle energie basato su Windows che consente a proprietari dei progetti di verificare facilmente il rendimento energetico dei propri impianti. Molto interessante è anche la possibilità di valorizzare la riduzione di emissione di CO2 connessa a un progetto.
RETScreen Plus premette di correlare consumi e fattori energetici (gradi-giorno, pezzi prodotti, ore lavorate, ecc.), di stabilire consumi di riferimento e di impostare obiettivi. In questo senso è un ottimo strumento per chi voglia iniziare a implementare un sistema di gestione dell’energia secondo la norma ISO 50001.
Etichette:
CO2,
cogenerazione,
EGE,
energia rinnovabile,
GPP,
GSE,
ISO 50001,
LCA,
RETScreen,
TEE,
turbina,
UNI 11428
lunedì 6 agosto 2012
Le novità del Decreto Sviluppo per la mobilità elettrica
A partire dal 1° giugno 2014 gli edifici non residenziali di nuova costruzione dalla superficie di almeno 500 metri quadri dovranno avere una o più colonnine di ricarica per le auto elettriche. Uffici, negozi e altre attività commerciali o industriali, quindi, apriranno la strada alla diffusione delle auto ecologiche.
La novità è prevista da un emendamento al Decreto Sviluppo, attualmente in discussione alla Camera, che per incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile stanzia anche 210 milioni di euro in tre anni (dal 2012 al 2014). Soldi pubblici, molto pochi a dire il vero, che serviranno per abbattere i costi sia delle auto elettriche che delle colonnine di ricarica.
Riguardo all’obbligo per gli edifici, invece, nell’emendamento viene previsto che siano le Regioni a normare l’applicazione della legge nazionale. Partendo però dal presupposto che le infrastrutture di ricarica debbano essere sempre considerate opere di urbanizzazione primaria, cioè esenti dal contributo di costruzione. I dettagli sui quali dovranno lavorare le Regioni, invece, riguardano soprattutto le modifiche da apportare agli strumenti di programmazione urbanistica. Bisognerà, in pratica, aggiornare i PRG inserendo il nuovo obbligo per le attività commerciali, industriali e gli uffici.
venerdì 23 marzo 2012
Ciclo Rankine a cippato di legno
Descrizione
impianto
L'impianto
in oggetto è del tipo a ciclo vapore Rankine, basato sulla
combustione in caldaia di un combustibile (ad esempio biomassa
legnosa come quella scelta nel presente studio - cippato con umidità
max 55%, con ottimale tra il 40-45%) allo scopo di produrre vapore da
espandere in una turbina collegata ad un alternatore, con produzione
di energia elettrica.
Caldaia
L’apporto
del combustibile al focolare è garantito da un sistema automatico di
caricamento operante in continuo che, in maniera automatizzata, si
adatta alle richieste del sistema di regolazione della combustione.
La caldaia prevista è costituita sostanzialmente da due banchi di
tubazioni: la prima caratterizzata da scambio termico prevalentemente
per irraggiamento (allo scopo di surriscaldare il vapore), la seconda
caratterizzata da scambio termico a convezione (dedicato alla
vaporizzazione dell'acqua di alimento).
Condensatore
Il
condensatore scelto è un’aero-condensatore dimensionato per
condensare la massima portata allo scarico turbina alla pressione di
0,2 bara. Il condensatore è completo di gruppo del vuoto con pompa
ad anello liquido.
Sezione
Fumi
Il
trattamento dei fumi di combustione è composto essenzialmente da:
- elettrofiltro: è alloggiato all’interno dell’edificio su un’apposita struttura ed è dimensionato per garantirne il corretto funzionamento anche nelle condizioni d’esercizio più severe. Le ceneri separate sono raccolte nella tramoggia sottostante ove una coclea provvede al loro conferimento al redler che a sua volta le scarica nel silo
- reucperatore fumi: ha il compito di riscaldarel’aria comburente fino a 120°C. Detto scambiatore è installato immediatamente prima del ventilatore esaustore e consente, a fronte di un maggior investimento iniziale, un ulteriore recupero energetico.
Turbina
Il
vapore proveniente dalla caldaia viene immesso nella turbina
attraverso una valvola di regolazione, controllata dal quadro
controllo turbina. Il vapore si espande attraverso i vari stadi
statorici e rotorici fino ad una pressione di scarico di circa 0,20
bara in funzione della temperatura dell’aria esterna.
Ausiliari
Comprendono:
Sistema di produzione, comprensivo di serbatoio di accumulo, di acqua
demineralizzata e linea di reintegro al degasatore con gruppo di
regolazione modulante completo di piping e strumentazione. Il
degasaggio dell'acqua di alimento viene effettuato termicamente
tramite un prelievo di vapore a media pressione.
La
turbina a vapore ed i suoi ausiliari (centralina olio, viratore,
ecc.) vengono controllati e regolati per mezzo di un PLC che gestisce
tutti i blocchi, le protezioni e le sequenze di avviamento, fermata,
presa di carico e fermata di emergenza.
Modalità
operativa
Il
funzionamento dell’alternatore è previsto sempre collegato in
parallelo con la rete esterna al fine di cedere l’energia elettrica
prodotta in eccesso. Tuttavia, per condizioni particolari, il sistema
potrà essere predisposto per la marcia in “isola” consentendo di
operare con l’impianto anche senza la connessione con la rete
elettrica.
venerdì 16 marzo 2012
Progettare l'innovazione: la gasificazione della pollina
Introduzione
Lo smaltimento della pollina da allevamenti avicoli è oggi uno tra i principali problemi gestionali del settore a livello nazionale nazionale. Lo spandimento di pollina su terreno agricolo, prassi consolidata, sta andando via via perdendo applicabilità a causa dell’aumento dei costi di affitto dei terreni agricoli e del costo dell’operazione di spandimento.

Queste iniziative però si scontrano con l’attuale legislazione in materia di energia che vieta l’impiego di pollina per produzione di energia se non in impianti dedicati di potenza superiore a 6 MW.
Le linee di progetto qui descritte intendono proporre un paniere di soluzioni alternative e complementari, in grado di garantire un sistema di soluzioni alla questione dello smaltimento della Pollina ed in grado di rappresentare una piattaforma sperimentale per la sperimentazione di filoni innovativi nel settore.
Il progetto, quindi, si basa sullo studio di un sistema territoriale esteso (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna nord orientale), sull'analisi di specifiche esigenze locali e delle principali aziende avicole e delle filiere interconnesse e sulle tecnologie in grado di assicurare non solo la sostenibilità ambientale, ma anche il maggior valore aggiunto e lo sviluppo delle filiere e dell'indotto connessi in tali territori.
Fasi del progetto
Il progetto è articolato nelle seguenti fasi:
- CostituzionedelloSteeringCommittee:sitrattadelgruppodilavorochedevepredisporreilpooldisoluzionipossibilisecondoicriterisisostenibilitàambientale,economicaedistituzionale,ècaratterizzatodaunainoppugnabilecompetenzascientificaedacomprovaterelazioniindustrialiedistituzionali,inmododagarantireilmigliorapprocciosistemicoallaproblematica.Ilpoolhatraicomponentifondanti:
- Cifra – Centro Interdipartimentale di Formazione e Ricerca Ambientale dell'Università di Udine,
- Cisver – Comitato Italiano per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili,
- Dipic – Dipartimento di Principi e Impianti di Ingegneria Chimica dell'Università di Padova,
- Energol S.r.l.,
- Veniceproject S.r.l.
- Definizione del primo Customers Pool :l'avvio del progetto deve essere garantito da una committenza che abbia contemporaneamente una capacità di indirizzo (rappresentando in modo significativo il settore avicolo) e d una capacità di finanziamento del progetto stesso.
- Definizione del Master Project: sulla base delle linee guida impostate dallo Steering Committee e sulla base delle priorità del Customer sPool, viene definito il Master Project che deve prendere in considerazione le seguenti aree:
- tecnologie disponibili, stato ed evoluzioni possibili,
- vincoli normativi nel territorio di competenza,
- organizzazione di filiera nel territorio di competenza, stato ed evoluzioni possibili,
- soluzioni di massima affidabilità
- impatti dell'innovazione tecnologica e dell'innovazione di processo
- soluzioni di massima resa tecnica ed economica.
Il Master Project, quindi, prevede le seguenti fasi:
- studio di fattibilità di massima
- determinazione dei sottoprogetti
- studio di fattibilità dei sottoprogetti
- Gestionedelconsensoterritoriale:ilcoinvolgimentoterritorialeènecessarioalfinedideterminarelaconduzionedelProgettoinmodoconcordeagliinteressiedallepotenzialitàdelterritoriostesso,sedaunaparteilprogettodiorganizzazionedellefilieranecessitadiunaapprofonditaconoscenzadeglioperatoricoinvolgibilitramiteleAssociazionidiCategoria,dall'altroildialogoconlaPubblicaAmministrazioneLocalepermettediarticolaresoluzionicompatibilisiacongliiterautorizzativicheconleaspirazionidisviluppodeiterritori.Ilprocessodigestionedelconsensoterritorialedeveculminareinunoopiùmomentidiincontrodellevariepartiingioco,alloscopodidefinireinmododettagliatoqualioperatorisonointeressatiadentrareinfiliera,qualiadinvestire,qualiistituzionivoglionogiocareunruoloattivoelecondizionielenecessitàdellePubblicheAmministrazioni.
- DefinizionedelsecondoCustomersPool,projectfinancingefundraising:aseguitodeimomentidiincontrodellepartiingioco,sidefinisceunsecondogruppodicommittenza,chedeveesserecaratterizzatodaunacapacitàdiindirizzochesiintegriaquelladelprimogruppodicommittenzeedun'autonomacapacitàdifinanziamento;inquestafaseilMasterProjectedisottoprogettivengonoriorganizzatialfinedapoterlipresentareinmodocoerentealleproceduredifinanziamentodapartedell'UE(VII°ProgrammaQuadro,Cordis,ecc)edapartedegliEntiRegionali(Docup,POR,Leggisuidistretti,ecc).
- AvviodelMasterProjectedeisottoprogetti:unavoltadefinitelecomponentidelProgetto,letecnologiedominantiedimodelliorganizzativi,unavoltaconsolidatoilGruppodiCommittenzaecompletatiglistudidifattibilitàdeisottoprogetti,sientranellafasepredisposizionedeiprogettipreliminariedell'avviodell'iterautorizzativo.
- Faseesecutiva:lafaseesecutivainiziaconlapredisposizionedeiprogettiesecutivieprosegueconl'accantieramentodegliimpianti,lamodificadelleproceduregestionalidelleaziendecoinvolte,finoall'entratainregimedellefiliera.
Considerazioni preliminari
Ad oggi la valorizzazione energetica della Pollina presenta problematiche legate all'emissione di Ossidi di Azoto (NOx) superiori alla norma, le vie percorribili sembrano concentrarsi su due alternative:
- integrazione del mix alimentante della valorizzazione energetica fino a far rientrare le emissione di NOx nei livelli di norma.
- degradazione termica in assenza di ossigeno (gasificazione),
Una terza via può essere quella di produzione di biogas, nella quale l’eliminazione degli Ossidi di Azoto può avvenire a valle utilizzando biofiltri ad alghe che assimilano NOx e CO2 per il l'accrescimento forzato, alghe che poi possono essere impiegate come emendante o nella cosmesi.
Per garantire il più rapido avvio del progetto, si può realizzare un impianto per la produzione di energia elettrica e calore tramite valorizzazione termica di biomassa (della potenza indicativa di 8-10 MW), nell'attesa che partano le attività di sperimentazione e che si definiscano i sottoprogetti innovativi che garantiscano le soluzioni di massima resa tecnica ed economica, si può richiedere l'autorizzazione ad alimentare l'impianto di termovalorizzazione con un 15 – 20% (15-20.000 tonn/anno) di pollina, in modo che le emissioni siano ampiamente entro i limiti di legge.
Filoni di sperimentazione
Dalle indagini preliminari condotte si sono individuati tre filoni di sperimentazione meritevoli di approfondimento:
- gasificazione della pollina a fini energetici;
- ottimizzazione dei parametri di combustione del materiale tramite ossigeno puro;
- maturazione del materiale e produzione di emendante a uso agricolo.
Gassificazione della pollina a fini energetici
La gassificazione consiste nell'ossidazione incompleta di biomasse solide o liquide in un ambiente ad elevata temperatura (800÷1000°C) per la produzione di un gas combustibile (detto syngas, composto da H2, CO, CxHy, N2, CO2, in proporzioni variabili secondo il tipo di biomassa e dal tipo di gassificatore usato). La gassificazione della pollina permette quindi di ottenere un gas combustibile che può essere facilmente purificato prima dell’utilizzazione, con conseguenti vantaggi per il rispetto dei limti di emissione al camino.
venerdì 9 marzo 2012
Ecobungalow: concept di sostenibilità

L’utilizzo di diverse fonti rinnovabili e di altrettante tecnologie per la produzione di energia è una scelta mirata ad una gestione sostenibile del territorio, che permette di sfruttarne al meglio le risorse (energetiche, idriche, agricole,..) senza però comprometterne irreversibilmente la funzionalità.
I diversi sistemi sono integrati in modo tale da minimizzare l’apporto di energia esterna e garantire allo stesso tempo il funzionamento dell’intero complesso nel caso venga a mancare un elemento.
Così l’energia elettrica generata dalla pala eolica e dagli impianti fotovoltaici è garantita anche in caso di blackout; viceversa il sistema è alimentato dalla rete di distribuzione nel caso di un guasto agli impianti.
Nel centro servizi l’impianto solare termico fornisce parte dell’acqua calda al ristorante, ai servizi igienici centrali e alle altre strutture, riducendo così i consumi di gas o di gasolio per l’alimentazione della caldaia.
Nei bungalow invece sia l’acqua calda che il riscaldamento, necessario per brevi periodi durante l’anno, sfruttano l’energia elettrica fornita dall’impianto fotovoltaico.
Qui il sistema di raccolta delle acque bianche, utilizzate per lo scarico del wc, consente una riduzione dei consumi di acqua potabile. Inoltre l’intero sistema di scarico dei bungalow (acque nere e acque grigie) confluisce alla vasca di fitodepurazione interrata e poi ad un serbatoio di raccolta delle acque depurate da utilizzare per l’irrigazione dell’orto e delle aree verdi, con un ulteriore risparmio di acqua potabile.
Infine il sistema di raccolta dei rifiuti organici, dislocato nei bungalow e nel centro servizi, permette di ottenere concime biologico per l’orto e le piante.
Un altro aspetto importante per la sinergia dei vari sistemi è la disposizione degli spazi all’interno dell’area del camping, che può essere suddivisa in zone di utilizzo (per es. zona abitativa, zona agricola, zona ricreativa, zona infrastrutture e servizi,…). Questo permette di disporre le varie strutture, compatibilmente con le caratteristiche naturali e morfologiche dell’area, in modo da limitare la dispersione dei flussi di energia, l’impatto antropico, gli spostamenti ed ogni possibile danno all’ambiente e alle sue risorse.
E’ per questo che, ad esempio, la vasca di fitodepurazione dovrà trovarsi nei pressi dei bungalow da cui riceve i reflui e così l’orto sorgerà a ridosso del serbatoio di raccolta delle acque depurate destinate all’irrigazione.
Questo approccio alla gestione del territorio deriva dalla Permacultura, una pratica integrata di progettazione e conservazione consapevole ed etica dei sistemi produttivi che si basa su alcuni principi:
Individuare le relazioni funzionali fra i vari elementi di un sistema naturale;
Ogni elemento in un sistema naturale svolge molte funzioni, bisogna cercare di sfruttare tutte le potenzialità di ogni elemento;
Ogni funzione può essere esercitata da più elementi. E’ necessario progettare in modo che tutte le funzioni importanti possano essere svolte anche quando qualche elemento non funziona;
Favorire la biodiversità: progettare in modo da aumentare le relazioni fra gli elementi piuttosto che il numero di elementi;
Minimizzare l’apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse presenti in loco, riciclare e riutilizzare il più possibile.
In questo modo le funzioni delle persone, delle piante, degli animali e della terra sono riconosciute ed integrate per massimizzare i risultati e realizzare ambienti umani sostenibili. Il progetto prevede l’installazione di impianti di alimentazione che utilizzano energie da fonti rinnovabili diverse:
Eolico
E’ prevista l’installazione di un impianto microeolico con potenza nominale di 3 kW. Questo sarà alimentato da un generatore ad asse verticale, capace di sfruttare qualsiasi direzione del vento, resistente alle forti raffiche e con un basso impatto acustico e visivo. L’impianto contribuirà, attraverso il sistema di distribuzione, a fornire l’energia elettrica necessaria alle attività del centro servizi, alle piazzole del camping e all’illuminazione notturna. Ciò permetterà di risparmiare sui consumi di energia elettrica acquistata dalla rete e di ridurre le emissioni di CO2, SO2, NO2.
Solare termico
Sul tetto del centro servizi saranno applicati dei collettori piani diretti (8 mq circa di superficie totale), collegati ad un serbatoio captante posto nel sottotetto e ad una caldaia di integrazione. Questo impianto permetterà di fornire parte dell’acqua calda necessaria ai servizi, al ristorante e alla reception, con un notevole risparmio energetico e una riduzione delle emissioni di CO2.
Fotovoltaico
Ognuno dei quattro bungalow sarà dotato di un piccolo impianto fotovoltaico (1 kW) per la produzione di energia elettrica. Ogni impianto è costituito da una serie di moduli fotovoltaici posti sul tetto spiovente del bungalow (7 mq circa di superficie) collegati ad un inverter installato a parete all’interno dell’abitazione.
Questo sistema fornirà l’energia elettrica necessaria ai servizi del bungalow, compresi il riscaldamento dell’acqua (attraverso boiler elettrico) e dell’ambiente nei periodi più freddi. E’ infatti prevista l’installazione di un sistema di riscaldamento radiante, costituito da una serie di serpentine alimentate elettricamente, poste sotto il pavimento della camera da letto.
I bungalow sono comunque collegati alla rete di distribuzione nel caso l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico sia insufficiente. Anche questo impianto consentirà un risparmio sui consumi di energia elettrica e un minore inquinamento legato alle emissioni di CO2, SO2, NO2.
Altri sistemi di recupero in dotazione ai bungalow
Ogni bungalow sarà dotato di una serra per la coltivazione di piccole piante (aromatiche e ornamentali) e la raccolta dei rifiuti organici prodotti.
La serra permetterà poi di nascondere un sistema di raccolta delle acque bianche. Questo sistema consentirà di raccogliere l’acqua piovana captata dal tetto e utilizzarla per lo scarico del wc.
Fitodepurazione
E’ in progetto la realizzazione di un sistema di fitodepurazione, posto nei pressi dei bungalow. Ad esso confluiranno, dopo una depurazione preliminare in fossa biologica (tipo Imhoff), sia le acque grigie che le acque nere.
L’impianto, a flusso sommerso orizzontale, è costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da macrofite atte alla depurazione. Questo sistema garantisce la totale assenza di cattivi odori e di insetti, inoltre va a creare un’area verde calpestabile (50 mq circa, 20 abitanti Eq) e riduce i consumi di energia elettrica del 50% rispetto alla depurazione tradizionale.
Le acque così depurate potranno essere utilizzate per l’irrigazione dell’orto e delle aree verdi del camping.
martedì 28 febbraio 2012
La figura dell'Energy Manager

La nomina dell'energy manager è obbligatoria per le aziende industriali con consumi superiori ai 10.000 TEP/anno e per aziende di altri settori sopra i 1.000 TEP/anno.
L'energy manager deve svolgere in azienda funzioni di punto di raccolta e coordinamento per tutto quanto riguarda l'uso razionale dell'energia.
Questo incarico comporta:
- Individuazione e raccolta dati di tutte le utenze energetiche da controllare e stesura di un programma per la loro verifica ed aggiornamento;
- Redazione di un piano generale di verifica e controllo, anche predisponendo gli strumenti più opportuni, delle condizioni di funzionamento delle utenze energetiche; controllo della sua attuazione;
- Esame delle eventuali opportunità di interventi, ottimizzazione dell'uso dell'energia e della possibilità di impiego di energie alternative;
- Analisi tecnico-economica di ogni eventuale intervento di ottimizzazione dell'uso dell'energia;
- Redazione di progetti di fattibilità degli interventi che possono essere effettuati;
- Controllo periodico, per ogni utenza, dei consumi energetici per la verifica della validità di eventuali interventi di ottimizzazione dell'uso dell'energia,
- Verifica ed eventuale ottimizzazione dei contratti di fornitura dell'energia;
- Predisposizione di un programma di manutenzione predittiva, preventiva e correttiva per assicurare condizioni ottimali dell'energia.
Tutte queste responsabilità vengono svolte a stretto contatto con le funzioni aziendali (ufficio tecnico, produzione, manutenzione, acquisti) e fanno dell'EM una figura di raccordo che per esperienza personale e qualifiche
Per quanto sopra l'energy manager si candida anche a essere la figura più indicata come Rappresentante della Direzione nel caso l'azienda si voglia certificare ISO50001:2011.
lunedì 27 febbraio 2012
Gli Esperti in Gestione dell'Energia in Italia

Non sono più di una trentina in tutta Italia e sono i nuovi manager dell’energia e dell’ambiente. Si chiamano Esperti in Gestione dell'Energia (EGE), sono professionisti le cui capacità devono essere certificata da un apposito ente, il SECEM, e rappresentano l'evoluzione del Responsabile per la gestione dell’energia usualmente noto come “Energy Manager”.
Degli EGE non ne potranno fare a meno tutte le aziende e le organizzazioni che intendono perseguire l’obiettivo dell’uso razionale dell’energia e dell’efficienza energetica. Infatti, agli EGE è richiesto di associare le conoscenze in campo energetico ed ambientale con competenze gestionali, economico-finanziarie, di comunicazione e con la capacità di mantenersi aggiornati.
L’ultimo in ordine di tempo ad aver acquisito la certificazione è il padovano Luca Vecchiato, Direttore tecnico della veneta Energol (Gruppo Ethan), attiva proprio nel settore energetico con specifico riferimento al risparmio energetico. Energol opera infatti nei settori fotovoltaico, illuminazione a led, impianti di produzione energia da biogas.
L’ing. Vecchiato, che proviene da una carriera in aziende del settore energia e dell'impiantistica industriale, ha dichiarato: “La gestione intelligente dell'energia in azienda è una delle sfide più importanti che il mondo produttivo si trova ad affrontare. Il ruolo degli EGE in questo contesto è fondamentale e consiste nell'apportare competenze e conoscenze che altrimenti sarebbero di difficile reperimento.
Elenco degli EGE certificati da SECEM:
domenica 26 febbraio 2012
Il ruolo dell'Energy Manager e dell'Esperto in Gestione dell'Energia

Nei tardi anni '70 il mondo occidentale si trovò davanti a un panorama di macerie: le due crisi energetiche del 1973 e del 1979, pur molto diverse per cause e conseguenze, avevano minato le fondamenta di un modello basato sulla crescita ininterotta e il loro intero apparato produttivo andava riorganizzato su basi di efficienza nell'uso delle risorse. Uno dei punti più bisognosi di attenzione era proprio quello del consumo energetico e l'Italia si diede, con D. Lgs. 308 del 1982, una prima struttura di energy management: le aziende industriali con un consumo superiore alle 10.000 Tonnellate Equivalenti di Petrolio all'anno (TEP, un'unità di misura dell'energia particolarmente adatta a riassumere forme diverse di consumo) erano obbligate a comunicare al Minisitero dell'Industria il nominativo del funzionario responsabile per la conservazione dell'energia.
Detta figura venne poi estesa e ampliata con la fondamentale legge n. 10 del 1991, che estese l'obbligo della nomina del Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia (spesso indicato col termine inglese Energy Manager – EM) anche a tutte le attività dei settori diversi dall'industriale che hanno consumi annui superiori ai 1.000 TEP. Incarichi e obblighi del reponsabile vennero dettagliati nella circolare 219/F/92 (punto 14) la quale stabilisce che nel responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia si configura un professionista con funzioni di supporto al decisore in merito al miglior utilizzo dell’energia nella struttura di sua competenza non avendo peraltro responsabilità in merito all’effettiva attuazione delle azioni e degli interventi proposti, ma solo in merito alla validità tecnica ed economica delle opportunità di intervento individuate.
La Circolare MICA del 2 marzo 1992, n. 219/F riporta inoltre le modalità di trasformazione dell'energia consumata in TEP: i valori in essa contenuti vanno usati qualora non siano noti dati precisi sui poteri calorifici dei combustibili utilizzati. Qualora il combustibile adoperato non rientri fra le voci in tabella (p.e. biodiesel, GECAM, etc), il valore del potere calorifico inferiore va richiesto al fornitore. Va notato che alcuni di questi valori sono influenzati dall'evoluzione tecnologica. E' il caso della conversione dell'Energia Elettrica in TEP, il cui valore è stato fissato recentemente in 0,187 tep/MWh, tiene conto dell’evoluzione in corso ed è legato agli esiti del mercato dei certificati bianchi; esso si riferisce al confronto con impianti nuovi a ciclo combinato e non al parco medio di tutti gli impianti di generazione.
Le responsabilità e le competenze dell'Energy Manager sono state poi ampliate dal D. lgs. 192 del 2005 che prescrive che il rispetto delle caratteristiche di energetiche dei nuovi edifici debba essere verificato dal Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia nominato dall'ente che riceve la domanda. Il ruolo dell'EM si intreccia con quello del certificatore energetico, colui che attraverso la certificazione energetica, attesta la prestazione o il rendimento energetico di un edificio, cioè il fabbisogno annuo di energia dell’edificio stesso.
Altre recenti normative hanno ampliato ulteriormente il campo d'azione dell'EM: il DM. 21.12.2007 evidenzia come i progetti predisposti per acquisire i c.d. Certificati Bianchi alfine di conseguire gli obiettivi dei Decreti nella riduzione dei consumi finali di Energia possano essere eseguiti non più solo attraverso:
- azioni delle imprese di distribuzione;
- società controllate dai medesimi distributori;
- società terze operanti nel settore dei servizi energetici, comprese le imprese artigiane e loro forme consortili;
ma anche dai:
- soggetti tenuti alla nomina del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, che hanno effettivamente provveduto a tale nomina, i quali realizzano misure o interventi che comportano una riduzione dei consumi di energia primaria maggiore di una soglia minima, espressa in TEP, determinata dall'AEEG.
Ma nonostante queste aperture, quello dell'EM rimane il ruolo di una figura aziendale: negli ultimi anni si è affermata la necessità di costruire un mercato dei servizi energetici, in cui le istanze economiche, energetiche, finanziarie e di tutela dell'ambiente si incrocino e si fertilizzino reciprocamente. E' in questo contesto che nasce la figura dell'Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) figura certificata ai sensi della Direttiva 2006/32/CE. Questi esperti hanno competenze maturate grazie ad un’idonea esperienza sul campo di tipo tecnico, economico-finanziario, normativo e anche in tema di comunicazione sul tema energia.
Ovviamente gli EGE possono operare in modo qualificato come Energy Managers e negli ambiti delle diagnosi, degli studi di fattibilità, dei contratti sulle forniture e sui servizi energetici, della certificazione energetica degli edifici e degli impianti, dell’accesso agli incentivi, della responsabilità di sistemi di gestione energia e della definizione di strumenti procedurali e normativi.
La direttiva 2006/32/CE viene recepita in Italia dal d. Lgs. 115/2008 e specificatamente dall’art. 16 dove si parla di “Qualificazione dei fornitori e dei servizi energetici”. “...Allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di qualità e competenza tecnica per i fornitori di servizi energetici, con uno o più decreti del MSE è approvata, a seguito dell'adozione di apposita norma tecnica UNI-CEI, una procedura di certificazione volontaria per gli esperti in gestione dell'energia”. Tale norma viene printamente promulgata dall'UNI il 10/12/2009 ed è la norma UNI CEI 11339, che definisce l'EGE come il soggetto che ha le conoscenze, l'esperienza e la capacità necessarie per gestire l'uso dell'energia in modo efficiente.
Il campo dei competenti in campo energetico è a questo punto coperto da due figure, l'EM e l'EGE, che occupano il settore in modo complementare: il primo (EM), nominato dal soggetto interessato, continuerà a svolgere la propria attività di professionista interno o esterno. Tale figura potrà essere interessata o meno a certificare le proprie competenze in materia energetica, specie nel caso della libera professione, e quindi aderire al processo di certificazione volontaria. Il secondo certificato come esperto in gestione dell’energia (EGE) potrà svolgere anche funzioni diverse dalla figura dell’energy manager, come ad esempio operare all’interno di una Energy Service Company (ESCO).
Entrambe le figure sono i referenti principali per l'implementazione in azienda di un Sistema di Gestione dell'Energia secono la nuova norma ISO 50001:2011. Il sistema consente all'organizzazione di avere un approccio sistematico al continuo miglioramento della propria efficienza energetica: la norma descrive i requisiti per un continuo miglioramento sotto forma di un più efficiente e più sostenibile uso dell'energia, senza tener conto della sua forma. La norma è applicabile ad ogni organizzazione che desideri assicurarsi di essere conforme alla propria politica energetica e dimostrare tale conformità ad altri mediante autovalutazione e autodichiarazione di conformità o mediante certificazione di terza parte del proprio sistema di gestione dell'energia.
Etichette:
diagnosi energetica,
EGE,
energia rinnovabile,
energy baseline,
energy review,
fitodepurazione,
KPI,
pianificazione energetica,
rankine,
refrattario,
UNI 11339,
UNI 11428
Iscriviti a:
Post (Atom)