Presentazione di NoesisEnergy, piattaforma internazionale di misura e verifica in campo energetico:
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kMjBnrBqf_Y
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mercoledì 6 novembre 2013
giovedì 14 febbraio 2013
Verso la formazione dei manutentori e installatori FER
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 24 gennaio, ha approvato un documento sullo standard formativo per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili. Saranno adesso le Regioni a fornire le indicazioni operative per predisporre le conseguenti offerte formative.
Parte quindi il cosidetto "patentino delle rinnovabili" che sarà strutturato in un modulo di base e 4 moduli di specilizzazione:
- impianti a biomasse
- pompe di calore
- solare termico
- solare fotovoltaico
Interesserà installatori e manutentori di impienti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
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venerdì 9 marzo 2012
Ecobungalow: concept di sostenibilità

L’utilizzo di diverse fonti rinnovabili e di altrettante tecnologie per la produzione di energia è una scelta mirata ad una gestione sostenibile del territorio, che permette di sfruttarne al meglio le risorse (energetiche, idriche, agricole,..) senza però comprometterne irreversibilmente la funzionalità.
I diversi sistemi sono integrati in modo tale da minimizzare l’apporto di energia esterna e garantire allo stesso tempo il funzionamento dell’intero complesso nel caso venga a mancare un elemento.
Così l’energia elettrica generata dalla pala eolica e dagli impianti fotovoltaici è garantita anche in caso di blackout; viceversa il sistema è alimentato dalla rete di distribuzione nel caso di un guasto agli impianti.
Nel centro servizi l’impianto solare termico fornisce parte dell’acqua calda al ristorante, ai servizi igienici centrali e alle altre strutture, riducendo così i consumi di gas o di gasolio per l’alimentazione della caldaia.
Nei bungalow invece sia l’acqua calda che il riscaldamento, necessario per brevi periodi durante l’anno, sfruttano l’energia elettrica fornita dall’impianto fotovoltaico.
Qui il sistema di raccolta delle acque bianche, utilizzate per lo scarico del wc, consente una riduzione dei consumi di acqua potabile. Inoltre l’intero sistema di scarico dei bungalow (acque nere e acque grigie) confluisce alla vasca di fitodepurazione interrata e poi ad un serbatoio di raccolta delle acque depurate da utilizzare per l’irrigazione dell’orto e delle aree verdi, con un ulteriore risparmio di acqua potabile.
Infine il sistema di raccolta dei rifiuti organici, dislocato nei bungalow e nel centro servizi, permette di ottenere concime biologico per l’orto e le piante.
Un altro aspetto importante per la sinergia dei vari sistemi è la disposizione degli spazi all’interno dell’area del camping, che può essere suddivisa in zone di utilizzo (per es. zona abitativa, zona agricola, zona ricreativa, zona infrastrutture e servizi,…). Questo permette di disporre le varie strutture, compatibilmente con le caratteristiche naturali e morfologiche dell’area, in modo da limitare la dispersione dei flussi di energia, l’impatto antropico, gli spostamenti ed ogni possibile danno all’ambiente e alle sue risorse.
E’ per questo che, ad esempio, la vasca di fitodepurazione dovrà trovarsi nei pressi dei bungalow da cui riceve i reflui e così l’orto sorgerà a ridosso del serbatoio di raccolta delle acque depurate destinate all’irrigazione.
Questo approccio alla gestione del territorio deriva dalla Permacultura, una pratica integrata di progettazione e conservazione consapevole ed etica dei sistemi produttivi che si basa su alcuni principi:
Individuare le relazioni funzionali fra i vari elementi di un sistema naturale;
Ogni elemento in un sistema naturale svolge molte funzioni, bisogna cercare di sfruttare tutte le potenzialità di ogni elemento;
Ogni funzione può essere esercitata da più elementi. E’ necessario progettare in modo che tutte le funzioni importanti possano essere svolte anche quando qualche elemento non funziona;
Favorire la biodiversità: progettare in modo da aumentare le relazioni fra gli elementi piuttosto che il numero di elementi;
Minimizzare l’apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse presenti in loco, riciclare e riutilizzare il più possibile.
In questo modo le funzioni delle persone, delle piante, degli animali e della terra sono riconosciute ed integrate per massimizzare i risultati e realizzare ambienti umani sostenibili. Il progetto prevede l’installazione di impianti di alimentazione che utilizzano energie da fonti rinnovabili diverse:
Eolico
E’ prevista l’installazione di un impianto microeolico con potenza nominale di 3 kW. Questo sarà alimentato da un generatore ad asse verticale, capace di sfruttare qualsiasi direzione del vento, resistente alle forti raffiche e con un basso impatto acustico e visivo. L’impianto contribuirà, attraverso il sistema di distribuzione, a fornire l’energia elettrica necessaria alle attività del centro servizi, alle piazzole del camping e all’illuminazione notturna. Ciò permetterà di risparmiare sui consumi di energia elettrica acquistata dalla rete e di ridurre le emissioni di CO2, SO2, NO2.
Solare termico
Sul tetto del centro servizi saranno applicati dei collettori piani diretti (8 mq circa di superficie totale), collegati ad un serbatoio captante posto nel sottotetto e ad una caldaia di integrazione. Questo impianto permetterà di fornire parte dell’acqua calda necessaria ai servizi, al ristorante e alla reception, con un notevole risparmio energetico e una riduzione delle emissioni di CO2.
Fotovoltaico
Ognuno dei quattro bungalow sarà dotato di un piccolo impianto fotovoltaico (1 kW) per la produzione di energia elettrica. Ogni impianto è costituito da una serie di moduli fotovoltaici posti sul tetto spiovente del bungalow (7 mq circa di superficie) collegati ad un inverter installato a parete all’interno dell’abitazione.
Questo sistema fornirà l’energia elettrica necessaria ai servizi del bungalow, compresi il riscaldamento dell’acqua (attraverso boiler elettrico) e dell’ambiente nei periodi più freddi. E’ infatti prevista l’installazione di un sistema di riscaldamento radiante, costituito da una serie di serpentine alimentate elettricamente, poste sotto il pavimento della camera da letto.
I bungalow sono comunque collegati alla rete di distribuzione nel caso l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico sia insufficiente. Anche questo impianto consentirà un risparmio sui consumi di energia elettrica e un minore inquinamento legato alle emissioni di CO2, SO2, NO2.
Altri sistemi di recupero in dotazione ai bungalow
Ogni bungalow sarà dotato di una serra per la coltivazione di piccole piante (aromatiche e ornamentali) e la raccolta dei rifiuti organici prodotti.
La serra permetterà poi di nascondere un sistema di raccolta delle acque bianche. Questo sistema consentirà di raccogliere l’acqua piovana captata dal tetto e utilizzarla per lo scarico del wc.
Fitodepurazione
E’ in progetto la realizzazione di un sistema di fitodepurazione, posto nei pressi dei bungalow. Ad esso confluiranno, dopo una depurazione preliminare in fossa biologica (tipo Imhoff), sia le acque grigie che le acque nere.
L’impianto, a flusso sommerso orizzontale, è costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da macrofite atte alla depurazione. Questo sistema garantisce la totale assenza di cattivi odori e di insetti, inoltre va a creare un’area verde calpestabile (50 mq circa, 20 abitanti Eq) e riduce i consumi di energia elettrica del 50% rispetto alla depurazione tradizionale.
Le acque così depurate potranno essere utilizzate per l’irrigazione dell’orto e delle aree verdi del camping.
domenica 26 febbraio 2012
Il ruolo dell'Energy Manager e dell'Esperto in Gestione dell'Energia

Nei tardi anni '70 il mondo occidentale si trovò davanti a un panorama di macerie: le due crisi energetiche del 1973 e del 1979, pur molto diverse per cause e conseguenze, avevano minato le fondamenta di un modello basato sulla crescita ininterotta e il loro intero apparato produttivo andava riorganizzato su basi di efficienza nell'uso delle risorse. Uno dei punti più bisognosi di attenzione era proprio quello del consumo energetico e l'Italia si diede, con D. Lgs. 308 del 1982, una prima struttura di energy management: le aziende industriali con un consumo superiore alle 10.000 Tonnellate Equivalenti di Petrolio all'anno (TEP, un'unità di misura dell'energia particolarmente adatta a riassumere forme diverse di consumo) erano obbligate a comunicare al Minisitero dell'Industria il nominativo del funzionario responsabile per la conservazione dell'energia.
Detta figura venne poi estesa e ampliata con la fondamentale legge n. 10 del 1991, che estese l'obbligo della nomina del Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia (spesso indicato col termine inglese Energy Manager – EM) anche a tutte le attività dei settori diversi dall'industriale che hanno consumi annui superiori ai 1.000 TEP. Incarichi e obblighi del reponsabile vennero dettagliati nella circolare 219/F/92 (punto 14) la quale stabilisce che nel responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia si configura un professionista con funzioni di supporto al decisore in merito al miglior utilizzo dell’energia nella struttura di sua competenza non avendo peraltro responsabilità in merito all’effettiva attuazione delle azioni e degli interventi proposti, ma solo in merito alla validità tecnica ed economica delle opportunità di intervento individuate.
La Circolare MICA del 2 marzo 1992, n. 219/F riporta inoltre le modalità di trasformazione dell'energia consumata in TEP: i valori in essa contenuti vanno usati qualora non siano noti dati precisi sui poteri calorifici dei combustibili utilizzati. Qualora il combustibile adoperato non rientri fra le voci in tabella (p.e. biodiesel, GECAM, etc), il valore del potere calorifico inferiore va richiesto al fornitore. Va notato che alcuni di questi valori sono influenzati dall'evoluzione tecnologica. E' il caso della conversione dell'Energia Elettrica in TEP, il cui valore è stato fissato recentemente in 0,187 tep/MWh, tiene conto dell’evoluzione in corso ed è legato agli esiti del mercato dei certificati bianchi; esso si riferisce al confronto con impianti nuovi a ciclo combinato e non al parco medio di tutti gli impianti di generazione.
Le responsabilità e le competenze dell'Energy Manager sono state poi ampliate dal D. lgs. 192 del 2005 che prescrive che il rispetto delle caratteristiche di energetiche dei nuovi edifici debba essere verificato dal Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia nominato dall'ente che riceve la domanda. Il ruolo dell'EM si intreccia con quello del certificatore energetico, colui che attraverso la certificazione energetica, attesta la prestazione o il rendimento energetico di un edificio, cioè il fabbisogno annuo di energia dell’edificio stesso.
Altre recenti normative hanno ampliato ulteriormente il campo d'azione dell'EM: il DM. 21.12.2007 evidenzia come i progetti predisposti per acquisire i c.d. Certificati Bianchi alfine di conseguire gli obiettivi dei Decreti nella riduzione dei consumi finali di Energia possano essere eseguiti non più solo attraverso:
- azioni delle imprese di distribuzione;
- società controllate dai medesimi distributori;
- società terze operanti nel settore dei servizi energetici, comprese le imprese artigiane e loro forme consortili;
ma anche dai:
- soggetti tenuti alla nomina del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, che hanno effettivamente provveduto a tale nomina, i quali realizzano misure o interventi che comportano una riduzione dei consumi di energia primaria maggiore di una soglia minima, espressa in TEP, determinata dall'AEEG.
Ma nonostante queste aperture, quello dell'EM rimane il ruolo di una figura aziendale: negli ultimi anni si è affermata la necessità di costruire un mercato dei servizi energetici, in cui le istanze economiche, energetiche, finanziarie e di tutela dell'ambiente si incrocino e si fertilizzino reciprocamente. E' in questo contesto che nasce la figura dell'Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) figura certificata ai sensi della Direttiva 2006/32/CE. Questi esperti hanno competenze maturate grazie ad un’idonea esperienza sul campo di tipo tecnico, economico-finanziario, normativo e anche in tema di comunicazione sul tema energia.
Ovviamente gli EGE possono operare in modo qualificato come Energy Managers e negli ambiti delle diagnosi, degli studi di fattibilità, dei contratti sulle forniture e sui servizi energetici, della certificazione energetica degli edifici e degli impianti, dell’accesso agli incentivi, della responsabilità di sistemi di gestione energia e della definizione di strumenti procedurali e normativi.
La direttiva 2006/32/CE viene recepita in Italia dal d. Lgs. 115/2008 e specificatamente dall’art. 16 dove si parla di “Qualificazione dei fornitori e dei servizi energetici”. “...Allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di qualità e competenza tecnica per i fornitori di servizi energetici, con uno o più decreti del MSE è approvata, a seguito dell'adozione di apposita norma tecnica UNI-CEI, una procedura di certificazione volontaria per gli esperti in gestione dell'energia”. Tale norma viene printamente promulgata dall'UNI il 10/12/2009 ed è la norma UNI CEI 11339, che definisce l'EGE come il soggetto che ha le conoscenze, l'esperienza e la capacità necessarie per gestire l'uso dell'energia in modo efficiente.
Il campo dei competenti in campo energetico è a questo punto coperto da due figure, l'EM e l'EGE, che occupano il settore in modo complementare: il primo (EM), nominato dal soggetto interessato, continuerà a svolgere la propria attività di professionista interno o esterno. Tale figura potrà essere interessata o meno a certificare le proprie competenze in materia energetica, specie nel caso della libera professione, e quindi aderire al processo di certificazione volontaria. Il secondo certificato come esperto in gestione dell’energia (EGE) potrà svolgere anche funzioni diverse dalla figura dell’energy manager, come ad esempio operare all’interno di una Energy Service Company (ESCO).
Entrambe le figure sono i referenti principali per l'implementazione in azienda di un Sistema di Gestione dell'Energia secono la nuova norma ISO 50001:2011. Il sistema consente all'organizzazione di avere un approccio sistematico al continuo miglioramento della propria efficienza energetica: la norma descrive i requisiti per un continuo miglioramento sotto forma di un più efficiente e più sostenibile uso dell'energia, senza tener conto della sua forma. La norma è applicabile ad ogni organizzazione che desideri assicurarsi di essere conforme alla propria politica energetica e dimostrare tale conformità ad altri mediante autovalutazione e autodichiarazione di conformità o mediante certificazione di terza parte del proprio sistema di gestione dell'energia.
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